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Medicina cinese e alimentazione: la classificazione dei cibi (parte I)

2017-02-08 “I medici saggi non trattano le persone già ammalate, ma istruiscono quelle sane su cosa fare per non ammalarsi”. È quanto si legge nel Canone di Medicina Interna di Huang Di, l’Imperatore Giallo, vissuto tra il 2697 e il 2597 a.C.
Per la medicina cinese – sia quella classica, che si riferisce all’antica filosofia taoista, sia quella tradizionale del periodo pre-maoista – è la prevenzione primaria a essere fondamentale.
Insomma, è lo stile di vita, quando si sta bene, a mantenerci in salute. E i suoi quattro fondamenti sono un’alimentazione adeguata, un’attività fisica regolare, una giusta alternanza lavoro-riposo e una buona disposizione mentale.
Lena Tritto è una consulente in alimentazione secondo la medicina cinese. Formatasi alla ScuolaTao di Bologna, è autrice di libri di cucina, come Il Tao e l’arte dei fornelli (con Valeria Tonino e Karin Wallnoefer; Pendragon, 2009), Scuola di cucina vegetariana (Food Editore, 2014) e Free. Cucinare senza glutine, latte, uova, zucchero (con Rossella Venezia; Food Editore, 2016).
Il tipo di cucina proposto da Lena fa riferimento ai criteri della dietetica cinese, sì, ma utilizzando in gran parte prodotti della tradizione mediterranea. Salsa di soia, miso, tempeh e tofu sono gli alimenti della tradizione orientale che introduce, perché li ritiene un buon completamento.
«L’alimentazione secondo la medicina cinese – spiega Lena – è di tipo energetico. Rispetto alla dietetica occidentale, che si preoccupa della quantità degli alimenti e del loro apporto calorico, qui si è attenti alle azioni che i cibi determinano nell’organismo».
La prima classificazione, che è anche la più semplice e intuitiva, è quella della natura termica dei cibi. «Alcuni alimenti sono in grado di rinfrescarci, altri di riscaldarci. Ognuno di noi è in grado di sentire questo effetto su di sé: tra una spolverata di pepe e una fetta di anguria tutti capiscono la differenza…».
Poi, abbiamo una classificazione legata al sapore degli alimenti, che può essere dolce, salato, amaro, piccante o acido. «La maggior parte è di sapore dolce, come tutti i cereali in chicco, che sono alimenti tonici per eccellenza, perché forniscono energia e non ostacolano la digestione».
Abbiamo poi ulteriori classificazioni, in base alle azioni che gli alimenti compiono su di noi. «Ci sono quelli che favoriscono la digestione, tipo lo zenzero, quelli che aiutano a drenare l’umidità in eccesso, come i legumi, quelli che nutrono il sangue, come i piccoli frutti rossi o i pinoli, quelli che tonificano lo Yang, l’energia maschile simboleggiata nel corpo umano dal rene, o che tonificano lo Yin, l’energia femminile, sempre rappresentata dal rene».
Un’altra classificazione importante è connessa all’essenza vitale degli alimenti, chiamata Jing. «Sono ritenuti vitali, ossia carichi di Jing, tutti i cibi di stagione, quelli a chilometro zero, la frutta maturata naturalmente, i cereali in chicco, i legumi, i semi oleosi, i germogli, le uova fresche, le proteine di animali allevati in modo rispettoso».
Nel prossimo post, Lena ci darà qualche consiglio alimentare.

Mariagrazia Villa

Fotografie: Alessandro Bonori (3-5)

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