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Medicina cinese e alimentazione: come cucinare (parte III)

2017-02-13 Non solo il cibo, anche le stagioni hanno qualità energetiche per la medicina cinese. «Nella stagione fredda – spiega Lena Tritto, formatasi alla ScuolaTao di Bologna, consulente in alimentazione secondo la medicina cinese e autrice di libri di cucina – si dovrebbero assumere prodotti che riscaldino il corpo».
Pure le fasi della vita che la persona attraversa hanno qualità energetiche: «un bambino ha esigenze diverse rispetto a un anziano, una donna in menopausa rispetto a un ragazzo di vent’anni».
Un piatto dovrebbe essere equilibrato e contenere in modo armonico tutti e cinque i sapori: dolce, salato, amaro, piccante e acido. «Un esempio classico è il Riso alla cantonese: non solo contiene i cinque sapori, ma anche i cinque colori e si collega, attraverso diverse consistenze, alla teoria dei cinque elementi/aree energetiche, che corrispondono a questi organi del corpo umano: rene, fegato, milza, cuore, polmone».
Il greco Ippocrate, ritenuto in Occidente il papà di tutti i medici, diceva “il cibo sia la tua medicina”. Anche per la dietetica cinese il cibo va considerato come un farmaco. Sun Si Miao, medico antico, scriveva: “le erbe curano, ma il cibo guarisce”.
«Mangiare bene e in modo corretto è una forma di prevenzione primaria. Alla dieta equilibrata, occorre naturalmente aggiungere uno stile di vita adeguato, che comprende una buona respirazione, un sufficiente risposo, un’attività fisica adeguata, tipo thai chi, Qi Gong eccetera, e una buona stabilità emotiva».
Lena consiglia tre pasti principali, con molta attenzione alla colazione e al pranzo: «gli orari della colazione e del pranzo sono quelli in cui abbiamo a disposizione più energia digestiva e sono quelli in cui possiamo controllare meglio il nostro peso corporeo».
Brutte notizie: la colazione ideale non è la classica all’italiana, con cappuccino e brioche. Per la medicina cinese, non solo è abbastanza povera (proprio così!), ma l’uso del latte, della farina e dello zucchero la rendono molto umidificante. «Il sistema digestivo avrebbe bisogno di una colazione cucinata, con la presenza di una crema calda di cereali in chicco, sia dolce che salata, tipo il porridge. Ma è ottimo anche il riso basmati, condito con salsa di soia o dolcificato, possibilmente non con lo zucchero. Per rendere il piatto più gradevole e aumentarne la vitalità, si può aggiungere qualche seme oleoso».
La cena deve essere leggera. «È il momento ideale per le zuppe calde, ad apertura del pasto, e di un po’ di verdura. Occorre evitare gli alimenti impegnativi da digerire, soprattutto per chi ha difficoltà con il sonno: digerire e dormire sono due attività che confliggono, soprattutto da una certa età in poi».
Una regola della dietetica cinese è che “se vuoi un buon cibo, cucinalo tu stesso”. In quello che cuciniamo c’è la nostra energia e questo influenza la qualità del piatto. «Cucinare è un valore di per sé, indipendentemente dal farlo per altre persone. Ci si mette tempo, generosità, energia, disposizione d’animo, amore».
Ma cucinare è anche un atto creativo, che può diventare meditativo e curativo. «È uno spazio che abbiamo a disposizione quotidianamente, per imparare a vivere nel momento presente, affinare la nostra capacità di concentrazione, e curare il nostro corpo, la nostra mente e il nostro spirito».

Mariagrazia Villa

Fotografie: Fabrizio Cicconi (1), Alessandro Bonori (2,3), Giacomo bruschi (4).

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