Food&Kitchen: risponde l’architetto Laiza Tonali
2017-03-06
Laiza Tonali si è laureata alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Ha collaborato con studi prestigiosi, come quello di Michele De Lucchi, progettando edifici scolastici, uffici, strutture bancarie e ristrutturazioni nel settore museale, partecipando a concorsi internazionali di architettura e seguendo, dall'idea fino allo sviluppo in cantiere, opere legate alla residenza e al retail.
Dal 2007 pratica la libera professione, occupandosi soprattutto di
ristrutturazioni interne in ambito residenziale e nuove costruzioni unifamiliari e progettando anche
arredi su misura.
Nel 2014 è diventata mamma e pensa di aver dato alla luce
il suo progetto più bello.
Il primo pensiero quando entra in cucina, Laiza?
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Penso a ciò che avrei voglia di mangiare e, poi, spero di trovare tutti gli ingredienti per poterlo realizzare o almeno per avvicinarmi all’idea…».
Il piatto più rappresentativo della sua vita e perché.
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Delle frittelle di Carnevale che facevo con la nonna: assaggiavo sempre l’impasto crudo e ancora oggi quel profumo di burro, zucchero e farina e quel ricordo mi emozionano».
Il vino che le fa battere il cuore.
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Hierà, un rosso di Hauner, e Fiore, un bianco di Barone di Villagrande. Entrambi mi riportano in un luogo per me magico come l’isola di Salina».
Cos’è per lei il top in cucina?
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Un piano di marmo dove poggiare un mondo di utensili, nella cucina gigante dei miei sogni».
Quale ingrediente non può mai mancare?
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Il limone, soprattutto se colto da me».
Qual è l’oggetto più divertente che ha in cucina?
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Un tagliaverdure per fare spaghetti di verdura, che poi riempio di semini perché, a giudicare da quanto mi piacciono, in un’altra vita sarò stata sicuramente un granivoro».
C’è un piatto che vorrebbe sperimentare?
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I piatti etnici, perché un paese lo si scopre anche a tavola e mi piace l’idea di riuscire a riportare a casa sapori e profumi di un viaggio».
Qual è la ricetta che le viene meglio?
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In inverno le zuppe improvvisate, in estate gli spaghetti con le vongole, la bottarga e il limone».
Quali qualità apprezza in un cuoco?
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La apparente semplicità con cui trasforma le materie prime in piatti speciali»
Che significato ha per lei il cibo?
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È l’ABC: amore, benessere e convivialità».
Mariagrazia Villa