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Food&Blogger: Giulia Scarpaleggia e Tommaso Galli di Juls’ Kitchen (parte III)

2017-06-23 Anche per i food blogger può valere la celebre terzina dantesca, “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Per scrivere di cibo, non bisogna solo prepararlo e mangiarlo, ma anche esserne culturalmente curiosi.
La food writer e food photographer Giulia Scarpaleggia, anima di Juls’ Kitchen insieme al compagno Tommaso Galli, dimostra tutto il suo amore per la cucina, nello scoprire altri punti di vista per approfondire la propria conoscenza e le proprie virtù, per esempio leggendo autori che scrivono di cibo in altre lingue e facendo continue ricerche in ambito enogastronomico.
Qual è il piatto cui sei più legata, Giulia?
«La Pappa al pomodoro! È un classico comfort food, una ricetta semplice e toscana, e il modo in cui vi sono arrivata è stato il modo in cui ho imparato a cucinare. La mia prima Pappa al pomodoro è stata quella tipica del Senese, molto pallida e con poco pomodoro fresco, poi è venuta quella fiorentina, che è molto rossa perché ha tanta salsa di pomodoro. Provando e riprovando, sono arrivata alla mia ricetta, che idealmente sta tra Siena e Firenze».
Per te, Tommaso?
«I tortelli mugellani, tipici del Mugello, dove ho vissuto per quindici anni. Hanno un ripieno a base di patate e vengono conditi con un sugo di carne, di cacciagione o di anatra».
Come definiresti, Giulia, la tua cucina?
«Semplice, famigliare, stagionale. Ed è la stessa che insegno. Non sono uno chef, non ho frequentato scuole di cucina, i miei sono i piatti tipici di una famiglia. Quando scrivo le ricette del blog, ho sempre in mente una persona con la passione per la buona tavola, ma che non conosca tecniche raffinate di cucina e non abbia tanto tempo da dedicare alla preparazione del cibo. Cerco di condividere tutto quello che conosco, senza avere dei segreti: tutto quello che so lo dico, perché le persone possano riproporre i piatti a casa propria senza alcuna difficoltà».
Qual è il top in cucina per te?
«Ottimo olio extravergine d’oliva toscano, benché abbia una passione anche per quello siciliano e delle altre regioni italiane, e prodotti freschi e di stagione».
Cos’ha in più, rispetto alle altre cucine regionali, quella toscana?
«Il pane “sciocco”, ossia senza sale: per noi è l’ingrediente fondamentale di tante ricette, perché ne è la base: Pappa al pomodoro, Ribollita, Panzanella, Acquacotta».
In che rapporto dovrebbe stare, in cucina, la tradizione con l’innovazione?
«Secondo me, la tradizione serve per capire fino a che punto ci si può spingere con l’innovazione. A volte, la cucina innovativa non la capisco… La cucina per me è conforto, è un luogo in cui tornare con piacere».
Cosa significa per te il cibo?
«Il cibo – adoro mangiare! – è la condivisione di un momento, che può essere anche con se stessi, ma se è con gli altri, amici, famigliari o persone che frequentano i nostri corsi, diventa molto più appagante».
In che modo, secondo te, il cibo può assumere un significato etico?
«Sono convinta che, nel fare la spesa, si faccia politica: possiamo influenzare, con le nostre scelte d’acquisto, l’intero sistema agroalimentare. Acquistare prodotti locali, da contadini o produttori che conosciamo, è una scelta etica».

Mariagrazia Villa

Fotografie: © Juls’Kitchen

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