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Cake Design: Romana Gardani, l’architetto delle torte (parte I)

2016-12-30 Romana Gardani è un architetto delle torte. Ha costruito torri medievali, alte come quella in cui è rinchiusa Raperonzolo nella celebre fiaba dei fratelli Grimm. Ha disegnato il piano urbanistico di un intero villaggio di gnomi. Ha progettato il piacevole paesaggio della collina dei conigli.
E pensare che, fino a una quindicina di anni fa, a casa sua si facevano solo due tipi di dolci: la torta di mele e la zuppa inglese. Stop. Poi un giorno la figlia Camilla, allora una bambina di 10 anni, le ha detto: mamma, non mi hai mai fatto una torta a forma di castello.
«Io amo le sfide – confessa Romana – e, allora, ho cominciato a documentarmi. Non è stato semplice, perché all’epoca in Italia nessuno conosceva il Cake Design. Non si sapeva nemmeno dove comprare il glucosio per preparare la pasta di zucchero… Ma mi sono impegnata: ho imparato le tecniche per fare la pasta di zucchero e il lavoro con la glassa e, poi, facendo tesoro dei miei errori, mi sono impratichita sempre di più».
Ex insegnante di matematica, metodica e precisa, Romana è anche uno spirito creativo. «Ho sempre avuto propensione per l’arte e il disegno. Da piccola volevo fare l’architetto: disegnavo case in sezione, in pianta, in prospettiva…». Per fortuna, il rimpianto di non essere diventata una nipote di Vitruvio ha trovato un amabile sbocco nella pasticceria.
Nel 2010 la Gardani ha pubblicato il volume Torte creative. Biscotti, muffin e torte irresistibili per tutte le occasioni, tradotto in inglese e spagnolo. È stato il secondo libro sul Cake Design pubblicato in Italia. A questo è seguito, nel 2011, il volume, scritto con Cristina Bottari, Biscotti creativi. Facili da fare, belli da regalare.
Sull’onda della fama raggiunta, il nostro architetto delle torte è stata inviata, come cake designer, a una seguitissima trasmissione di cucina sul primo canale della televisione italiana, ed è stata una delle prime a tenere corsi di Cake Design con allievi che venivano da tutt’Italia.
«Quando mi chiedono una torta, cerco di non fermarmi mai alla prima idea che mi viene in mente, perché di solito è la più scontata. E cerco di non rifare due volte la stessa torta… Fondamentale è la documentazione sul tema dell’opera da realizzare. Una volta, per la torta di una laureata in biologia, mi sono documentata su come sono i microbi e ne ho realizzati di tantissime fogge…».
Avuta l’idea giusta, la progettazione è indispensabile: Romana inizia a visualizzare nella mente la torta, nel suo aspetto, nelle dimensioni e nella scelta dei colori. «Schizzo l’idea di massima su un foglio, poi la perfeziono con ulteriori schizzi, nei minimi dettagli. Quindi, penso a come costruire la torta, cercando di risolvere i problemi di staticità: nel tempo ho imparato tante tecniche di decorazione che mi forniscono soluzioni ad hoc di tipo estetico, ma anche strutturale. Infine, valuto attentamente i tempi di realizzazione».

Mariagrazia Villa

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