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La cucina di Federica & Co si rinnova con SapienStone

2020-12-21

Federica Barbaranelli è la proprietaria di Federica & Co, uno spazio multifunzionale che è un B&B, un negozio di decorazione d’interni, un luogo dove seguire corsi di cucina, workshop e molto altro. Ospitato in una villa del diciottesimo secolo a Cóbreces in Cantabria, è un luogo che ha un sapore antico circondato da un grande giardino. 

Recentemente gli interni sono stati ristrutturati, mantenendo lo spirito della casa, ed è stato progettato anche il restyling dell’ambiente cucina, un posto speciale per Federica.

SapienStone ha collaborato alla renovation di questa cucina in stile country dove è stato installato il top Bright Onyx, scelto da Federica per la luminosità e l’eleganza, che si abbina perfettamente ai frontali in legno bianco. Questa texture ha un fondo bianco percorso da lievi venature che movimentano la superficie conservando, però, un design raffinato.

Oltre all’estetica, Federica ha amato in particolare le caratteristiche del gres porcellanato SapienStone come la resistenza, l’inassorbenza e la facilità di pulizia. 

Nell’intervista che segue ci racconta un po’ di lei, di cosa significa per lei la cucina e delle sensazioni che prova attorno al top SapienStone.
 


 

Parlaci di te e delle tue passioni. Come è nata l’idea di Federica & Co?

Mi chiamo Federica Barbaranelli, sono nata a Roma 42 anni fa, dove ho vissuto fino ai miei 13 anni. Nonostante, durante il lungo cammino della mia vita, e fin dalla più tenera età, ho avuto la fortuna di poter vivere e passare lunghi periodi in altri paesi e soprattutto in Francia, dove la mia famiglia paterna (originaria di Roma e di Vetralla, un paese della campagna romana vicino al Lago di Bracciano) si trasferì negli anni ´80. All'età di 13 anni sono atterrata in Spagna con i miei genitori e mio fratello piccolo e, da allora, ho vissuto moltissime avventure. 

Fin da quando ero molto piccola, visto che ero una bambina molto particolare che si interessava di questioni che i miei coetanei non capivano o forse non sentivano con la stessa intensità e passione, mi sono sempre sentita un essere che non apparteneva a questo mondo. Ero curiosa, sensibile, allegra, sempre in movimento, sempre con una gran voglia di imparare, osservavo il mondo e mi sembrava allo stesso tempo strano e interessantissimo e, anche se atterravo in certo modo nell'universo reale, ho sempre vissuto tra il mio proprio mondo dove mi rifugiavo e quello umano e tangibile. 

Ho sempre amato la cucina, mia Nonna Valeria si svegliava la mattina presto per andare a comprare al mercato di Via Cola di Rienzo la mozzarella fresca (la treccia, la mia preferita), la pizza bianca, le verdure e il caffè da Castroni. Tornava, io dormivo e mi svegliavo all´alba sentendo l’odore  di fettuccine fatte in casa, di ragù naturalmente e ogni mattina trovavo una crostata fatta con marmellate naturali… Solo il profumo del forno faceva battere molto forte il mio cuore. Mia Nonna era una donna molto semplice, ma faceva della sua cucina un tempio pieno di amore dove io mi avvicinavo, con molta prudenza, arrivando appena a toccare il bordo della mensola della cucina con le dita. Avevo appena 5 anni e il semplice fatto di cucinare mi sembrava l’atto di amore più bello al mondo. Essendo una romantica, entrai in un mondo che non è mai sparito e che sempre ha coltivato la mia anima.         
 


 

Credo che, allo stesso tempo, cominciò la mia passione per la musica, la danza, il cinema e naturalmente i libri… I libri erano il mio mondo. È da lì che scoprii da molto giovane, la mia vera passione: la scrittura. Ho sempre voluto essere scrittrice. E l'arte, tanto della cucina, come della musica, come del cinema, come la pittura, la storia o la scultura, hanno fatto crescere in me solo un anfiteatro con il quale dare forma a tutti i miei sogni. Che stavano più in su che qui giù. 

Federica & Co è nato per casualità. 20 anni fa, appena tornata de NY e Parigi, dove avevo studiato scrittura creativa, letteratura comparata, storia dell´arte e naturalmente cucina alla Cesar Ritz Escoffier. Tornai a Madrid con appena 23 anni, volevo scrivere, ma il mondo reale premeva e, tra l'altro, credo che non fosse arrivato il mio momento di essere sufficientemente matura emotivamente per dedicare il 100% di me stessa a scrivere. Quindi aprii, con la mia prima socia, il primo Federica & Co nel cuore di Madrid in uno spazio molto particolare dove si mescolavano moda (che portavamo da NY, Tokyo, dall´Italia naturalmente, da Londra o dal Brasile…), esposizioni d’arte, tanti oggetti vintage, giardinaggio, accessori per la cucina e in pratica, tutto ciò di cui ci innamoravamo in giro per il mondo. Poi i Federica & Co sono diventati 5, anno dopo anno, il primo Concept Store è diventato un progetto che si è evoluto come fa un essere umano, fondendosi dentro di me e diventando quasi un tutt’uno, mentre io percorrevo la mia propria maturità. 


A cosa ti ispiri maggiormente per le tue ricette/i tuoi contenuti?

All'inizio ero molto tecnica, volevo mettere in cucina tutto ciò che per anni avevo imparato: sono una persona ossessiva per quanto riguarda l’imparare e l´apprendere e nutrire la mia essenza, quindi non solo studiai cucina, ma anche enologia e durante molti anni, viaggiavo e vivevo cercando di scoprire nuove ricette, nuove maniere di trasformare con le mie mani le ricette più classiche. Tra la Francia e l’Italia avevo già una buona base, ma la mia curiosità era infinita. Anche se, non ho mai avuto aspirazioni né di riconoscimenti, né di essere considerata una chef, né di avere un ristorante. Solo volevo sapere, crescere e cucinare per le persone che amavo. 

Ho letto di tutto, cercato in molti paesi l’uso di materie prime sconosciute, anche studiato a livello antropologico come il cibo ha influenzato non solo la nostra storia e cultura, ma anche come agisce sul corpo umano. 

Dopo anni di esperienze e dopo aver terminato sicuramente una tappa della mia vita, decisi che ciò che veramente mi rendeva più felice e quindi più ispirava il mio essere, era tornare alla cucina casalinga, la cucina delle nonne, la cucina semplice. Però mantenendo un patto assolutamente sacro con la materia prima. Semplice ma ottimo in essenza.
 


 

Che significato ha per te la cucina, sia come luogo che come esperienza?

È il luogo dove ti porta il cuore. Dove senti gli odori dell'infanzia, dove ti ritrovi quando la tua vita è a pezzi, dove ti ritrovi quando ti senti perso, dove senti l’amore fatto di fornelli, tempo e buona materia prima. Dove ricordare il vero senso alla parola Casa, dove provengono tutti i profumi che non ti abbandoneranno mai e che sempre ti porteranno nel luogo più tenero e più delicato dei tuoi ricordi. Dove creare una famiglia o dove semplicemente tra un bicchiere di vino e un piatto di pasta passare una serata unica. E che con il semplice atto di offrire un pranzo o una ricetta, con cura e con semplicità, fare sentire del calore a tutti coloro che ne abbiano bisogno.

Cucinare non è solo cucinare. È amare, dalla A alla Z.


Che sensazioni senti attorno al top SapienStone? 

La prima è la sensazione di leggerezza, non è una superficie ruvida, non toglie protagonismo a nessun genere di cucina, né stile. È perfetta per una cucina di campagna e più rustica, come lo può essere per una cucina di città iper moderna. Mi piace la consistenza del materiale, semplice però elegante, luminoso e pulito, facile da mantenere, resistente e che si mimetizza con qualsiasi ambiente. Poi, avendo scelto Bright Onyx, un bianco che non è mai bianco, ha dotato la cucina di una luce e una luminosità incredibile. 


Quale dei cinque sensi è più solleticato in cucina?

La vista naturalmente, è una delle caratteristiche della nostra cucina piú evidente. E poi naturalmente il tatto. Il tatto dà la sensazione di toccare del velluto, ma allo stesso tempo non parla di fragilità, ma di consistenza, di robustezza…a me che piace cucinare all’antica, senza aggeggi, tagliando con il coltello direttamente sul piano di lavoro, poter manipolare gli alimenti con le mani e poter lavorare come una volta. Sembra un viaggio nel passato, ma con la tecnologia di un marchio che crede nell’innovazione e nella massima qualità.
 


 

Qual è il tuo senso preferito?

L’odore, l’olfatto. Non c´è nessun senso così selvaggio e così incontrollabile. Arriva direttamente al cuore, senza passare per l’apparato razionale del cervello. Si tratta di nuovo di un viaggio nel passato o nel futuro attraverso l’emozione più pura. 


Cosa hai apprezzato maggiormente dei top cucina Sapienstone?

I colori, la resistenza, la semplicità, la maniera di adeguarsi a qualsiasi stile, la tradizione naturalmente, il lavoro ancora in certo modo “artigianale” e made in Italy 100%, nonostante le enormi prestazioni e i vantaggi della tecnologia. 


Se dovessi descrivere i top cucina Sapienstone con una parola come li definiresti?

Essenzialmente perfetti per Federica & Co.
Leggeri.
Camaleontici. 
 


 

https://www.federicaandco.com/

http://www.federicastories.es/

https://www.instagram.com/federicaandco/


 

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