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“Disanapianta”: la ricetta del Pesto al basilico con semi e alghe (parte IV)

2017-05-31 Si conclude il nostro incontro con Lorella, Silvia e Francesca Braglia dell’associazione culturale “Disanapianta” di Reggio Emilia.
Dopo aver presentato le tre sorelle e cercato di capire se possiedono i sei sensi della Conceptual Age, oggi proviamo a capire come aumentano la consapevolezza alimentare attraverso l’insegnamento della cucina naturale, basata prevalentemente su cibi vegetali.
In cosa consiste la vostra attività, Lorella, Silvia e Francesca?
«Offriamo corsi esperienziali per chi abbia già scelto di passare alla cucina naturale, che durano due o tre giorni e in cui i corsisti cucinano insieme a noi, ma anche serate o pomeriggi, dove le persone ci vedono cucinare e poi condividiamo quanto abbiamo preparato, e momenti didattici e non esperienziali, che servono alle persone che iniziano un percorso di consapevolezza alimentare, perché il substrato intellettuale nella nostra società è la molla per il cambiamento. Inoltre, teniamo conferenze a tema, gratuite, come divulgatori scientifici, per far passare con parole semplici concetti difficili, come il legame tra alimentazione ed emozioni».
Di recente, avete curato regia, sceneggiatura, scenografia e costumi di tre spettacoli di teatro-cucina.
«In “Bonbon. Storia di un dolcetto sincero e sostenibile”, all’Altro Teatro di Cadelbosco Sopra, spiegavamo il valore del cibo, lo cucinavano sul palco e facevamo fare una degustazione guidata al pubblico in uno stato di presenza mentale. Ne “Il pane dei grandi”, sempre all’Altro Teatro, abbiamo messo in scena un’esperienza dedicata al pane e realizzata con una quarta elementare. In “Concerto per archi e ortaggi”, nella Sala degli Specchi del Teatro Valli di Reggio Emilia, sul palco un cerchio di persone parlava di storia del cibo, mentre si lavoravano gli ortaggi e un quartetto d’archi suonava, e si cenava con il pubblico a fine serata. L’anno scorso, al “Sana” di Bologna, abbiamo proposto esperienze di storytelling per Ecor-NaturaSì: abbiamo raccontato sette diversi prodotti, facendoli degustare al pubblico».
Come nasce un vostro piatto?
«Partiamo da un ingrediente di stagione e, in base a come lo vogliamo valorizzare, ci poniamo delle domande. Che cosa diventa il piatto? Un primo? Un contorno? Un dolce? Che carattere gli vogliamo dare? Qual è il sapore dominante? Vogliamo che sia un piatto proteico o che i carboidrati facciano la parte del leone? Dalle risposte s’inventa la ricetta che, spesso, nasce dall’intuizione di un istante: l’intuizione è parte del processo creativo di qualsiasi attività…».
Vi va di condividere una ricetta?
«Certo. Vi proponiamo le trofie con Pesto al basilico con semi e alghe. Gli ingredienti per quattro persone sono: 300 grammi di trofie; 50 grammi di foglie di basilico; 40 grammi di anacardi; 40 grammi di acqua; 20 grammi di semi di zucca; uno spicchio di aglio tritato; 30 grammi di olio evo; un cucchiaino di aceto di mele; un pizzico di peperoncino; 20 grammi di pinoli tostati; un cucchiaino di alga nori in fiocchi; sale e pepe nero. Nel bicchiere del frullatore a immersione unire gli anacardi, i semi di zucca, l’acqua, l’aglio, l’aceto, l’olio, il sale, il pepe e il peperoncino e lasciare idratare per una decina di minuti. Aggiungere anche il basilico e frullare per un paio di minuti. Aggiustare di sale e pepe. Lessare in acqua salata le trofie e scolarle, conservando un po’ di acqua di cottura, da aggiungere, se occorre, e condire con il pesto. Disporre nei piatti individuali caldi, guarnire con i pinoli tostati e i fiocchi di alga nori, e servire subito».

Mariagrazia Villa

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