Biblioteca gastronomica di Parma: libri e riviste in tavola
2016-12-21
Se siamo a caccia di novità editoriali o vogliamo scovare memorie lontane o aneddoti curiosi, la
Biblioteca gastronomica di
Academia Barilla fa per noi.
È nata a Parma nel 2005 ed è il
cuore culturale di Academia Barilla, centro internazionale dedicato alla diffusione, lo sviluppo e la promozione della gastronomia italiana nel mondo. «
La Biblioteca è sorta – spiega il curatore
Giancarlo Gonizzi –
nella convinzione che i nostri prodotti di qualità e la nostra cucina abbiano bisogno, per essere gustati, non solo del palato, ma anche della mente e del cuore. Dietro ogni piatto, come dietro a ogni prodotto, ci sono una storia, una tradizione, una ricerca».
La collezione è davvero unica nel suo genere: un
giro del mondo culinario in
oltre 13.000 volumi, dal XVI secolo a oggi, suddivisi in più di 90 sezioni tematiche, e oltre 60 testate periodiche, alcune molto difficili da reperire altrove perché non più pubblicate da tempo.
Strumento indispensabile per chi frequenta i corsi di cucina di Academia Barilla, ma anche per i ristoratori che vogliono trovare ricette nuove o antiche, per gli studiosi e gli studenti impegnati in una particolare ricerca gastronomica, per i semplici appassionati di cucina e alimentazione, sia parmigiani che provenienti da fuori città o regione.
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Tutti i testi sono inseriti nel Sistema Bibliotecario Nazionale – continua Giancarlo Gonizzi -
e chiunque lo desideri può consultare la Biblioteca via web». La consultazione fisica dei testi, invece, può essere prenotata ed effettuata presso la Biblioteca (aperta al pubblico il
mercoledì mattina; per informazioni: tel.
0521 264060), che si trova nella sede di Academia Barilla al
Barilla Center di Parma, il complesso polifunzionale disegnato dall’architetto Renzo Piano nell’area del vecchio pastificio Barilla.
Circa un migliaio di
testi in copia unica non compaiono altrove: sono rintracciabili soltanto qui. Il documento più antico posseduto dalla Biblioteca è il
De Partibus Aedium, scritto dall’umanista parmigiano Francesco Maria Grapaldo nel 1516: è un trattato d’architettura sulla casa rinascimentale, che descrive i vari ambienti che ne fanno parte, non solo la cucina e la sala da pranzo, ma anche la cantina, l’orto, il pollaio, la porcilaia…
A quest’ingente miniera libraria, la Biblioteca affianca una straordinaria e imponente r
accolta di menu storici: oltre 5 mila esemplari, dai primi dell’Ottocento alla fine del Novecento.
Oltre ai volumi e alle testate periodiche, il cuore culturale di Academia Barilla contiene una notevole raccolta di menu, dai primi dell’Ottocento alla fine del Novecento. E una importante collezione di stampe antiche a tema gastronomico
Agli oltre 13.000 volumi e alle oltre 60 testate periodiche, la
Biblioteca gastronomica di
Academia Barilla (ha sede a Parma ed è aperta al pubblico; per informazioni: tel.
0521 264060) affianca una notevole e importante
raccolta di menu: oltre 5 mila esemplari, dai primi dell’Ottocento alla fine del Novecento.
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Il menu – spiega
Giancarlo Gonizzi, curatore della Biblioteca –
nasce intorno al 1810, quando il cosiddetto “Servizio alla Francese”, con tutte le vivande già presenti in tavola, viene progressivamente sostituito dal “Servizio alla Russa” che fa giungere, in studiata successione, sulla tavola libera le varie “portate”, servite in porzioni direttamente dai camerieri».
È una novità che, grazie all’adozione da parte della diplomazia internazionale, è destinata, dopo la metà del XIX secolo, ad avere la meglio. «
Per consentire al commensale del pranzo o della cena di “regolarsi” fin da subito su cosa e quanto mangiare, vede la luce il menu, semplice cartoncino con l'indicazione della successione delle portate. Questo si arricchisce col tempo degli abbinamenti dei vini e di illustrazioni di grandi artisti, divenendo, magari con la firma di qualche personaggio famoso, il “souvenir” di un'importante occasione».
Tanti i
menu storici presenti nella Biblioteca gastronomica di Parma, da quelli di Casa Savoia, dal 1871 in poi, ai menu coloniali e di guerra, alla raccolta, forse unica nel suo genere, del Ventennio Fascista a tavola. Estremamente variegata la serie dei
menu pubblicitari, e ricchissima quella dedicata ai
viaggi, dalle navi da crociera ai treni, agli aerei.
Academia Barilla possiede anche una splendida
collezione di stampe antiche a tema gastronomico. Sono oltre 150 esemplari, fra xilografie, acqueforti, bulini e litografie, alcuni in coloritura d’epoca, dedicati al tema del cibo e della tavola. Alcune incisioni sono di grande valore: ad esempio, l’affascinante acquaforte dal titolo “La mensa del cacciatore”, realizzata da Rembrandt, uno dei più grandi artisti europei del Seicento.
È possibile conoscere parte dell’inestimabile patrimonio della Biblioteca gastronomica, attraverso il portale di Academia Barilla. «
Abbiamo scelto – conclude Giancarlo Gonizzi –
di mettere in rete la riproduzione di centinaia di testi storici dell’editoria italiana a tema gastronomico, datati dalla fine del XV secolo agli inizi del Novecento». Così è possibile gustarsi pagine interessanti, standosene comodamente seduti davanti al pc.
Mariagrazia Villa