Il magazine tedesco Arch+, testata specializzata in architettura e design, ha scelto SapienStone per la sede della propria redazione a Berlino. Il recente trasloco della prestigiosa testata ha immerso gli uffici Arch+ nel cuore di Berlino, in Friedrichstrasse, a fianco del Daniel Libeskind’s Jewish Museum, in un progetto architettonico nuovo e ricco di spunti.
Il contesto architettonico
Fizz23 è un complesso edilizio innovativo e avveniristico che accoglie la redazione, un edificio riconvertito a complesso di edilizia cooperativa che ospita l’industria creativa: scrittori, designer, agenzie creative, studi di architettura, redazioni di riviste in una contaminazione di discipline, che dà spazio all’immaginazione e all’inventiva.
Anche gli spazi di ARCH+ sono concepiti in maniera nuova e diversa: gli architetti hanno pensato un ambiente multifunzione e flessibile, che può trasformarsi per accogliere mostre, eventi, presentazioni, talk e momenti formativi. Spazi che parlano di apertura all’altro, contaminazione e accoglienza. Il nucleo centrale della sede di ARCH+, infatti, è un ambiente aperto su tutti i lati che dialoga e interagisce con le diverse stanze e si trasforma all’occorrenza. La Light Room centrale si affaccia su uno degli inserimenti più sorprendenti per la natura della struttura: una cucina, simbolo di accoglienza e strumento per una flessibilità di impiego degli spazi.
I meeting, i talk organizzati di frequente da ARCH+, ma anche i cooking show e gli eventi privati diventano momenti speciali e conviviali grazie all’utilizzo della cucina che, oltre che utile è un distintivo elemento di design.
Il progetto cucina con top SapienStone
Silky, quella scelta per questo progetto, è più vellutata, regala sensazioni morbide e accoglienti e si abbina in maniera sorprendente all’estetica marmorea del disegno. Polished, l’altra finitura disponibile, è lucentezza e linearità, un’esaltazione della profondità del nero.
Anche le grandi dimensioni delle lastre Dark Marquina di SapienStone, sono un elemento fondamentale di un progetto ambizioso come questo realizzato a Berlino. Avere la possibilità di creare superfici e pareti uniformi, senza dover interrompere visivamente l’armonia delle trame, significa accrescere l’impatto visivo di tutta la cucina.
La parete di fondo occupa tutta l’altezza della nicchia e viene interrotta solo da un’esile mensola a vista. Il nero riempie otticamente la parete, creando quasi un senso di sfondamento che amplifica lo spazio. Inoltre il contrasto con le pareti circostanti, lasciate in cemento grezzo, crea un gioco di rimandi e suggestioni capaci di nobilitare ed esaltare entrambi i materiali.
Infine, seguendo la modularità degli ambienti e la dinamica interpretazione delle attività da vivere in essi, gli architetti hanno inserito un accorgimento stilistico importante: la cucina può con un semplice gesto celarsi dietro a una tenda di separazione.
Un progetto originale ed innovativo, una location diversa per una cucina che, grazie alla linearità del progetto e all’eleganza dei materiali, diventa protagonista e caratterizza gli spazi. La texture Dark Maquina è ricerca estetica assoluta, profondità e colpo d’occhio, è una suggestione che apre spazio alla immaginazione, un puro esercizio di gusto.