Flowers

Foto&Food: Antonella Bozzini (parte I)

2017-04-17 Sembra che uno dei motti della fotografa milanese Antonella Bozzini sia “Meno metti e più viene bene”. Ma questo “less is more”, diventato famoso con l’architetto Mies Van der Rohe, che amava applicarlo con elegante estetismo, è declinato da Antonella in senso assolutamente naturale. È la semplicità che le interessa. Non il colpo minimalista a effetto.
Antonella, che si è diplomata in fotografia all’Istituto europeo del design di Milano, è oggi uno dei più interessanti fotografi di food italiani. Nella sua carriera ha girato praticamente il mondo, a caccia di nuove realtà enogastronomiche, sempre felice di lavorare a stretto contatto con la piacevole follia creativa degli chef.
Quando e come, Antonella, si è avvicinata alla fotografia di food?
«Ho iniziato, come fotoreporter, in campo giornalistico. Poi, visto che già allora il giornalismo tradizionale era in crisi e non offriva tante possibilità lavorative, ho pensato di dedicarmi alla fotografia di documentazione. All’inizio, sono approdata in una redazione dove mi chiedevano di documentare supermercati e grande distribuzione, poi, nel 1998, sono andata alla redazione del “Bargiornale”, dove l’allora direttore Antonio Mungai ha trovato il mio portfolio interessante e mi ha assunta».
Ha avuto dei maestri nella sua professione di food photographer?
«Sono una self-made woman per quanto riguarda la fotografia di food! Quando studiavo allo IED, non esisteva nemmeno un corso di food phoptography… La fotografia, allora, era sostanzialmente quella industriale, di reportage, legata allo still life o ai ritratti. Le tecniche e i trucchi della fotografia di food li ho imparati da sola. Sono andata a lavorare nella redazione di “FOTOgraphia” di Maurizio Rebuzzini, ho sempre guardato con interesse le riviste di cucina e ho seguito il lavoro di food photography dello Studio Marcialis di Milano».
Cos’è per lei la fotografia di food?
«La faccio con passione! Anche perché sono anche una buongustaia. È un viaggio interessante ed entusiasmante, che mi ha aperto un mondo: quello degli chef, dei produttori di vino e dei sommelier, delle cucine dei ristoranti d’eccellenza e dei grandi prodotti della gastronomia italiana. Un mondo che mai avrei immaginato. Ho potuto conoscere meglio un ambiente che non conoscevo e che mi ha davvero appassionato».
Le piace cucinare?
«Molto! Sono proprio gli chef che mi hanno trasmesso la passione per la ricerca della materia prima di qualità. Uno chef cerca il prodotto giusto per la realizzazione del suo piatto, così come un fotografo attende la luce giusta per fotografare un paesaggio... Poi, sono italiana! Mi piace cucinare per gli amici e creare delle situazioni conviviali».
Qual è il suo piatto preferito?
«Adoro i risotti, in particolare prediligo il risotto con il midollo. Una scelta nella tradizione, insomma, essendo io milanese. Ho viaggiato ovunque, ma sono sempre tornata a Milano... In generale, mi sento molto legata alle cucine regionali italiane, non amo la fusion».

Mariagrazia Villa

Fotografie: Antonella Bozzini

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Iscriviti alla newsletter di SapienStone e rimani sempre aggiornato!