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Viaggio nel tè: le sue proprietà fitofarmacologiche

2017-10-16 «Quiete, un divano e una tazza di tè sono il massimo», ha scritto Theodor Fontane. È vero, ma quest’affascinante e antica bevanda è molto di più: è un investimento sulla salute. Uno dei pochi casi della vita in cui un piacere, e il tè lo è, e non solo per poeti, filosofi e meditatori, fa anche bene.
Felix Bürklein, tea sommelier presso il Teekontor Keitum sull’isola di Sylt nel Mare del Nord, ci racconta le virtù del tè, in particolare di quello verde e la differenza con il caffè, suo eterno rivale.
Quante tipologie di tè esistono, Felix, secondo la classificazione cromatica cinese?
«La Cina non è l'unica “origine” del tè. Qui litigano gli esperti, ma la storia rimanda anche al Giappone. Ci sono molte leggende su quale paese abbia inventato il tè, ma non è chiaro a chi spetti il “copyright”. Fatto sta che il tè è una bevanda che ha influenzato il corso della storia, dal Boston Tea Party in America alla guerra dell’oppio in Cina. Ma perché solo la classificazione cromatica “cinese”? Cosa ne è del Sudafrica, per esempio, con il Roiboos e Honeyboos? Comunque, secondo la classificazione cromatica cinese, esistono il tè nero, verde, bianco e giallo. Ma anche rosso e blu. La classificazione si orienta non al tipo, ma al colore delle foglie del tè, dopo la fermentazione, che diventa fondamentale per il gusto della bevanda».
Quante tipologie ne esistono, invece, secondo la classificazione commerciale?
«La classificazione commerciale è molto semplice: tè nero e tè verde. In Germania l’80% del mercato è dominato dal tè nero».
Quali sono le caratteristiche fitofarmacologiche di questa bevanda?
«Il tema fitofarmacologico è molto complesso. Si può dire che il consumo di tè porta a un rinforzo generale del sistema immunitario. I polifenoli del tè hanno proprietà antiradicali liberi. I radicali vengono liberati dal consumo di alcool e nicotina, ma anche da stress. Quindi il tè abbassa il rischio di malattie cardiovascolari. Sono note pure le sue proprietà antitumorali, così come la prevenzione dell’invecchiamento cutaneo precoce. Altre sostanze contenute nel tè proteggono contro le infezioni. Inoltre, questa bevanda aiuta la digestione e abbassa il livello del colesterolo».
Per le sue proprietà, quello verde ha veramente una marcia in più rispetto agli altri tè?
«Il tè verde contiene Epigallocatechingallato, noto anche con la sigla EGCG (da non confondere con gli ACDC!), in una concentrazione nettamente più alta rispetto agli altri tè. Questo antiossidante naturale agisce contro il tumore e favorisce le crescita delle cellule del sangue. È utile quindi anche in malattie degenerativ,e come l’Alzheimer e il Parkinson. Quindi, il tè verde fa bene».
Cosa è più eccitante? Tè o caffè?
«Per le scienze nutrizionali la caffeina del caffè viene assorbita attraverso il sangue, ovvero viene assorbita direttamente e ha un effetto eccitante breve, mentre la teina viene assorbita attraverso il sistema centrale nervoso e ha, quindi, un effetto più duraturo della caffeina. Questo per spiegare perché non conviene bere un forte tè nero la sera, se si vuole passare una buona nottata in piedi, in quanto la teina rimane più a lungo nel corpo».
 
Mariagrazia Villa

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