Un vino per amico: il Bastian Contrario dei Lazzari
2017-02-22
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Non possiamo che essere in accordo con il geografo e storico francese Roger Dion, quando sostiene che il vino è amico dell’uomo e che questi lo sceglie da millenni - quando possibile - per preferenza, per empatia sensoriale», afferma
Paolo Tegoni, sommelier professionista, studioso dei terroir vitivinicoli europei e consulente enologico per diverse realtà italiane.
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È un amico che trasmette piacere e che invita alla condivisione, nel rispetto di chi lo produce e del valore culturale che rappresenta; a maggior ragione se è un amico raro, e incontrato in territori meno conosciuti dal punto di vista vitivinicolo».
Meno conosciuti come quello che Tegoni ci propone oggi, a sud della provincia di Brescia, nella denominazione
Capriano del Colle, situato sopra il Monte Netto. Alto appena centotrenta metri sul livello del mare, questo dolce pendio è denominato “netto” perché totalmente piatto, e rappresenta un terroir di nicchia, in cui l’azienda
Lazzari coltiva la vite da fine Ottocento.
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Nei vigneti di proprietà e in agricoltura biologica, siti nei cru Feniletti e Brede, sono allevati i vitigni a bacca rossa sangiovese, barbera, marzemino e merlot, i quali concorrono a dare - in percentuali diverse – l’"Adagio Capriano del Colle Rosso” e una versione più importante della stessa denominazione d’origine, chiamata “Riserva degli Angeli”».
Ma nelle compatte argille rosse di questo basso altipiano, insistono anche cultivar a bacca bianca: «
chardonnay e la più tardiva trebbiano che, unite assieme, danno il piacevole e fresco “Fausto Capriano del Colle Bianco”».
Davide Lazzari, il giovane e valente vignaiolo, ha accompagnato Paolo «n
el cammino tra i filari a Guyot di vite trebbiano, che in verità è verdicchio, il quale ha trovato in questo areale bresciano un’altra terra d’elezione, al di fuori di Jesi e Matelica».
Coi grappoli più preziosi di quest’uva - «
raccolta leggermente surmatura verso fine ottobre, e spesso infavata da muffa nobile» - Davide ci costruisce il vino
“Bastian Contrario”. «
È un Capriano del Colle Bianco Superiore vinificato, parte in legno, e parte in acciaio inox. Viene quindi fatto maturare sur lie fine
per circa dodici mesi, durante i quali subisce il previsto e arricchente batônage».
Sono circa
mille, gli esemplari di Bastian Contrario
prodotti annualmente che, «
da buon enfant terrible
, sfidano il lungo affinamento in bottiglia».
Eccolo, allora, l’amico che Tegoni ha cercato in questa nicchia del territorio italiano dal discreto e meno appariscente Genius Loci enologico: «
assaggiando l’annata 2014, ho trovato il Bastian Contrario slanciato e molto luminoso. Allo stesso modo, ne ho apprezzato l’avvolgenza e l’estrema eleganza di beva. Certamente non è ancora nella sua pienezza espressiva ma, da bastian contrario qual è, saprà colmarci di amicizia sensoriale ritrovandolo più volte al di là nel tempo».
Mariagrazia Villa
Fotografie: Paolo Tegoni (3)
Nella foto scattata in cantina: da sinistra a destra Giovanni, Davide, Fausto, Giordano e Dario Lazzari