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Far la spesa nei mercati dei produttori, l’ultima tendenza nel mondo del food

2018-10-15

Fino a qualche decennio fa i mercati settimanali erano momenti sociali e di aggregazione. Era dove si andava per fare la spesa, per aggiornarsi su quello che succedeva in paese, per comprare sementi e piante per l’orto, per vedere il dottore di famiglia. Consumare prodotti di stagione non era una moda, era un dato di fatto, una necessità, un’abitudine data dall’orto di famiglia o da quello che era disponibile sui banchi del mercato.
Da me, a Colle val d’Elsa, in provincia di Siena, il mercato settimanale è sempre stato il venerdì mattina. Era anche il momento perfetto per comprare il pesce fresco, l’unica occasione di tutta la settimana: nasello, acciughe, seppie, spesso baccalà.
Ancora oggi il mercato settimanale è un momento di aggregazione sociale, lo si riconosce dai capannelli di vecchini, vestiti bene, spesso col cappello, che in estate sostano all’ombra degli alberi e in inverno, come le lucertole, cercano il sole per scaldarsi e chiacchierare.
Girando tra i mercati settimanali, però, ci si rende conto che non sono accessibili a tutti. Spesso si tengono infatti dal lunedì al venerdì, durante la mattinata. A meno che non si abbia un lavoro flessibile, che ci permette di avere qualche ora libera durante la mattina, è veramente difficile potersi permettere il lusso di far la spesa al mercato.

Ma le cose stanno cambiando.

Da una parte ci sono i mercati coperti, quelli storici, come il Mercato Centrale di Firenze in San Lorenzo o quello in Sant’Ambrogio, o il Mercato di Livorno, che da centinaia di anni sono il cuore della città, con fasi fortuna alterne. La loro architettura, il loro calore umano e la loro tipicità così marcatamente italiana attraggono turisti e curiosi, ma anche tanti locali che ancora trovano lì il consiglio di un macellaio o il verduraio di fiducia.

Spesso i mercati coperti hanno orari di apertura più flessibili, includono il fine settimana e permettono anche a chi ha un classico lavoro di ufficio di poter godere dell’esperienza della spesa al mercato. Il loro fascino senza tempo sta godendo di una nuova onda di entusiasmo, grazie anche a tante iniziative che animano i mercati, legate prevalentemente all’enogastronomia.
 
Quello però che ha portato una vera e propria rivoluzione nel fare la spesa, avvicinando anche tanti giovani che prima erano esclusi, per ragioni pratiche e di tempo, da un modo più autentico e lento di scegliere il cibo, sono stati i mercati dei produttori locali.

I farmers’market nascono come moda di consumo negli Stati Uniti, soprattutto in California. Sono mercati che soddisfano non solo le esigenze alimentari di una nuova fascia di popolazione attenta alla stagionalità e all’origine dei prodotti, ma anche una ricerca estetica: non più pomodori tutti uguali, ma antiche varietà che cambiano in colore, consistenza e forma.
Con qualche anno di ritardo questa “nuova moda” per fortuna arriva anche da noi in Italia, trasformandosi nella diffusione dei mercati dei produttori locali, della Coldiretti, dei Mercatali e dei mercatini degli agricoltori…tanti nomi, formule e bandiere, ma il concetto rimane lo stesso: produttori locali, spesso biologici, che si ritrovano in piazze e parcheggi accessibili di paesi e città, anche di sabato o di domenica, per tutto il giorno. Qui si possono trovare prodotti di stagione, farine locali spesso macinate a pietra, pasta artigianale, pane a lievitazione naturale, succhi e conserve, vino e olio, salumi e formaggi. Non c’è solo una ricerca della stagionalità e del km zero, ma anche di prodotti e tecniche dimenticate, di varietà ormai quasi scomparse.
Questi mercati del fine settimana dei produttori locali hanno anche creato le premesse per un nuovo modo di comprare, più consapevole, più umano. I produttori sono spesso orgogliosi di quello che portano sui loro banchi e quindi più che disponibili a parlarne, a raccontarne la storia e spesso le difficoltà.
 
Quella che era un’abitudine dei nostri nonni, fare la spesa al mercato, sta finalmente riacquistando lo spazio che si merita all’interno della nostra routine sempre troppo frenetica, regalandoci un modo più sostenibile di consumare.
 

Di seguito, alcuni dei miei mercati toscani preferiti dove acquistare prodotti particolari. 
 
Dove comprare il miele più particolare
Uno dei prodotti più rappresentativi dei mercati contadini in Toscana è il miele. Al mercato contadino del Foro Boario di Lucca è presente in più di una varietà e anche in una sua veste tipica e locale, il miele di spiaggia. Si tratta di un miele biologico con una produzione molto limitata, che rimane liquido fino alla fine dell’estate, per poi cristallizzare naturalmente in autunno. I suoi profumi, che ricordano i giorni d’estate battuti dal vento salmastro, lo rendono adatto a essere spalmato su una fetta di pane col burro, ad accompagnare i formaggi stagionati ma anche a condire insalate con un certo carattere.
 
Dove fare una merenda tipica
La signora Lucia, dell'azienda l'Alberaccio, da trent’anni partecipa alla Fierucola in Santissima Annunziata a Firenze. Adesso vende i suoi necci anche al mercato di Santo Spirito, in Oltrarno. I necci sono crêpes di farina di castagne tipiche dell’Appennino Pistoiese, si mangiano ripieni di ricotta.

Dove acquistare erbe aromatiche per le vostre ricette
A Greve in Chianti, ogni quarta domenica del mese, c’è il Pagliaio, un mercato biologico e dell’antiquariato. Qui dovete fermarvi da Duccio Fontani, contadino di Tregole nel Chianti, che coltiva piante aromatiche e officinali su piccola scala. Da lui potete trovare zafferano, mix di erbe essiccate per arrosti, insalate e formaggi e piante aromatiche a uso alimentare. Parla moltissime lingue e cattura subito l’attenzione per la sua eccentricità e simpatia.
 
Dove acquistare i tipici dolci natalizi senesi
Da qualche anno a Siena, in Piazza del Campo, rivive l’atmosfera dello storico Mercato Grande, che nel XIII secolo si svolgeva una volta a settimana.
Durante uno dei primi weekend di dicembre la piazza si riempie di bancarelle illuminate con luci tremolanti, che ricordano quelle dei venditori di una volta. È uno dei migliori mercati natalizi della regione, dove trovano posto i prodotti tipici dell'agricoltura, dell'artigianato e della manifattura locale.
L’odore dei salumi rivaleggia con quello speziato di panforti, panpepato, cavallucci e ricciarelli, protagonisti inarrivabili del mercato e del periodo natalizio a Siena.
 
Giulia
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