Flowers

CSH #119, originale progetto nel centro di Madrid con il piano Uni Ice di Sapienstone.

2019-03-19

Un progetto architettonico ambizioso che trae ispirazione dalle Case Study Houses americane anni ’50-’60 e ne reinterpreta l’essenza originale e funzionale.
 
Un appartamento dalle linee inusuali, nel pieno centro di Madrid, è stato riprogettato e disegnato con creatività dallo studio di architettura e design di interni La Reina Obrera. Il risultato è un’opera sorprendente e atipica, che fonde stili e materiali molto differenti tra loro e armonizzati in un pensiero mirato alla creazione di una casa accogliente e piacevole da vivere.
 
Tra i materiali inseriti nel progetto, anche il top Uni Ice di SapienStone che ammanta la cucina e che è stato scelto per la piacevolezza tattile della finitura opaca, per la purezza del bianco e per le prestazioni tecniche che hanno consentito di sperimentare con forme e soluzioni innovative.
 
I top SapienStone, infatti, oltre ad avere un forte impatto estetico, sono realizzati con un grès porcellanato di altissima gamma che garantisce estrema resistenza in un ambiente sollecitato come la cucina, ma anche facilità di pulizia e igienicità.
 
Per capire più approfonditamente il progetto abbiamo intervistato gli architetti dello studio La Reina Obrera, chiedendo loro di parlarci delle scelte costruttive e stilistiche e di come la ricerca di materiali di alta qualità li abbia condotti al top Uni Ice di Sapienstone.
 

Il progetto trae ispirazione dalle Case Study Houses, con quali soluzioni ed elementi avete concretizzato questa ispirazione? In che modo il progetto può essere “replicabile”?
 
Le Case Study Houses propongono prototipi di abitazioni di classe media che potrebbero essere replicate con facilità ed economia, esplorando nuove tecnologie e un uso innovativo di materiali, ma sono inserite in un contesto storico e culturale ben specifico e molto lontano dal panorama attuale. Siamo sempre stati attratti dal risultato estetico di questa sperimentazione e del processo stesso di progettazione, ma non è facile trovare clienti che osano andare oltre un pensiero standard nella concezione degli spazi all'interno della casa.
 
Nella maggior parte dei nostri progetti non c'è nulla di "replicabile" perché ognuno è speciale, adattato a particolari caratteristiche di base dell’edificio e di chi lo vive. In questo caso se un'altra casa avesse caratteristiche e proporzioni simili, gli elementi "replicabili" sarebbero la cucina e la mensola in vinile. Entrambi hanno un volume di sviluppo modulare, in cui le strutture metalliche e i mobili in legno sono fusi e armonizzati tra loro. Sono comunque tutti realizzati su misura, ma essendo modulari possono essere adattati in un'altra casa aggiungendo o rimuovendo i moduli.

La realtà è che, essendo oggetti assolutamente personali situati in una casa così speciale, succederà quasi certamente quello che è successo nelle Case Study Houses: l’idea iniziale era quella di creare progetti replicabili, ma poi nessuno è stato riproposto in altri interventi.
 

Questa casa, inoltre, è totalmente domotica. Forse questo punto è il più sperimentale in termini di progetti sviluppati nell'era attuale. Se negli anni 50-60 negli Stati Uniti avessero avuto a portata di mano questi mezzi, sicuramente li avrebbero messi in pratica in queste case sperimentali.
 
Il progetto vede la fusione di stili (contemporaneo, vintage) e di materiali (superfici essenziali, materiali naturali come il legno, colori forti). In che modo si integrano queste diverse suggestioni? 

Architettonicamente, la concezione è moderna, ma non più moderna di quella delle Case Study Houses. Crediamo che ciò che è accaduto da allora e fino ad oggi nell’architettura, è che ci siamo un po’ persi lungo il cammino, giungendo solo alla fine a quello che quel filone di ricerca aveva come obiettivo: zona giorno e zona notte chiaramente differenziate, spazi aperti, circolazione fluida, ordine, geometrie semplici e chiare degli spazi, volumi puliti.
L'arredamento è un mix di contemporaneo, come il divano su misura che si adatta all’angolo irregolare della parete o agli sgabelli del bancone della cucina, progettati da Macarrón Furniture, lasciando il resto incorniciato nello stile Mid Century Vintage, come possono essere l’insieme del tavolo e delle sedie da pranzo, gli elementi di illuminazione o gli oggetti decorativi. In ogni caso, cerchiamo pezzi semplici nel design, che non siano in competizione con il disegno architettonico, ma che siano integrati in esso.
 

Per quanto riguarda i materiali e il colori, il legno e l’arancione sono usati a contrasto, cercando di fornire calore e personalità alla casa. Nella zona giorno, ad esempio, il legno appare nel rivestimento del "cubo" e nell'arredamento, in contrasto con l’essenzialità del pavimento in microcemento grigio e l'acciaio laccato nero. Nella zona notte, il legno viene utilizzato sul pavimento e nella testata del letto.
Tutti i materiali risultano armonicamente integrati e ne sono stati scelti pochi, utilizzati in modo strategico per evitare di saturare lo spazio.
Con il colore l'approccio è stato diverso: l'arancione è una proposta del proprietario, mentre il luogo queste pennellate sono applicate e con quale intensità, è una nostra scommessa che ha conquistato anche la committenza.

In che modo il top Uni Ice di SapienStone si integra in questa fusione di stili? 
 
In questo caso, abbiamo cercato un mobile da cucina il cui colore bianco si fondesse col piano di lavoro. Stavamo cercando proprio un bianco puro, senza venature. L’essenzialità del top non diventa, così, unica protagonista ma si integra perfettamente all’interno del progetto.
 
 
Il top Uni Ice di SapienStone si inserisce in uno dei punti maggiormente distintivi di questo progetto: la cucina. In che modo il top ha influito sulla realizzazione dell’idea? 
 
Trovare questo materiale è stato come trovare il "pezzo" che completa il puzzle. Una volta scelta questa finitura e verificate le sue caratteristiche tecniche, abbiamo capito che potevamo realizzare il design della cucina esattamente come avevamo previsto. In questo caso abbiamo scelto di creare uno spessore maggiorato del piano lavoro di 5 cm per allinearlo otticamente all’altezza delle maniglie delle ante sottostanti.
 

 
Come avete scelto il prodotto SapienStone? Cosa vi ha colpito del prodotto? 
 
Lo abbiamo scelto per la purezza del bianco, senza venature, senza grana. Anche la finitura tattile ci ha colpito, perché cercavamo proprio una superficie opaca. Quello che più ci ha sorpreso è che l’unione fra diverse lastre risulta praticamente invisibile. Le sue caratteristiche tecniche hanno permesso di integrare alla perfezione un piano in vetroceramica e una cappa da piano estraibile con un risultato impeccabile.

PH: Carla Capdevila.
Location: barrio Chamberí (Madrid).
Architettura e interior: La Reina Obrera.


 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Iscriviti alla newsletter di SapienStone e rimani sempre aggiornato!