Qual è il processo creativo che segue quando integra elementi naturali e materiali ceramici nei suoi progetti?
R.C.: Per ogni progetto, parto sempre da un briefing “mentale” e spesso trovo inaspettatamente un “leitmotiv”. Per Casa Decor ho immaginato l’ambiente che intendevo creare, la tavolozza di colori ispirata a un tessuto di Casamance e l’arazzo. Sapevo di volere un pavimento in pietra naturale. Per questo, insieme a David, abbiamo scelto Campaspero di Cupa Stone. Si tratta di un materiale squisito, color bianco sporco, che si è sposato perfettamente con una quarzite Polaris retroilluminabile. Abbiamo quindo scelto il Piasentina di SapienStone in grigio antracite con venature lisce per le ante e una finitura liscia per il piano della cucina. Il risultato di questo abbinamento è stato straordinario e ha creato la cornice perfetta per la zona pranzo all'aperto. In generale, nei vari ambienti che progetto prediligo i materiali naturali come la pietra e il marmo. Per le aree in cui la pietra naturale non è pratica per motivi di pulizia, sicurezza, presenza di acqua, ecc. utilizzo materiali ceramici.
In un negozio di antiquariato Marsol e Hijos abbiamo trovato una fioriera in pietra naturale dei primi del Novecento che abbiamo collocato, con un cactus, accanto alla cucina. Questo accessorio è diventato un elemento chiave in termini di materiali.
Abbiamo integrato la pietra naturale anche nelle fioriere e nell'area relax che circonda la piscina.
Dopo avere compreso il suo processo creativo, siamo ora interessati a un altro aspetto chiave dei suoi progetti. In che modo la sostenibilità influenza le sue decisioni progettuali e la scelta dei materiali?
R.C.: È molto semplice: Non utilizzo mai materiali che non siano sostenibili o che non abbiano ottenuto la certificazione FSC. Preferisco materiali nobili e di alta qualità come pietra, ceramica, legno e metalli, abbinati a tessuti sostenibili, elementi naturali e innovazioni tecnologiche. In definitiva, tutto ciò che scelgo contribuisce a creare spazi sani ed equilibrati.
Quali sono i principali requisiti da tenere in considerazione per fare sì che una cucina all'aperto sia pratica e funzionale tutto l'anno?
R.C.: Indipendentemente dal fatto che sia addossata a un muro o a isola, dalle aree costiere caratterizzate dalla presenza di salsedine e sabbia alle aree montane innevate, alle città con un elevato tasso di inquinamento, la cucina deve essere in grado di resistere a condizioni climatiche estreme.
Inoltre, deve essere pratica, quindi facile da pulire con soluzioni saline e senza bisogno di asciugare. Tutte le parti, come rubinetti, lavelli e attrezzature, devono essere in acciaio inox per non arrugginire, mentre il rivestimento e l’interno devono mantenere nel tempo la rigidità. Il piano di lavoro non deve condurre il calore, che potrebbe bruciare l’utilizzatore. In questo senso, il gres porcellanato è la scelta ideale.
Pensando all’utilizzo di materiali ceramici di alta qualità come SapienStone (disponibile in Spagna attraverso Cupa Stone), quale consiglio darebbe per il futuro ai designer?
R.C.: Assicuratevi che i materiali ceramici utilizzati in uno spazio si completino a vicenda. Questo risultato è ottenibile ricorrendo alla stessa gamma, agli stessi formati e alle stesse texture, oppure creando contrasti cromatici mantenendo tuttavia lo stesso calibro.
Considerate anche la possibilità di creare rientranze o separazioni per l'illuminazione, in modo da evidenziare la bellezza e il dinamismo dei materiali. Date sempre priorità alla sicurezza, accertandovi che il materiale non sia scivoloso e scegliendo il trattamento e la finitura appropriati, come la sabbiatura, la levigatura o la lucidatura.
In quale misura fattori come il colore e la texture di altri elementi esterni influenzano il suo processo di progettazione? Quanto sono importanti i complementi nelle sue creazioni?
D.A.: Ogni elemento è cruciale per la progettazione. L’attenzione ai minimi dettagli è ciò che contraddistingue il processo creativo di Xaza. Il nostro lavoro raramente parte da zero poiché diamo priorità all’integrazione e alla collaborazione con l’ambiente. Questo ci consente di trarre ispirazione dai colori e dalle texture esistenti nell’ambiente e nell’architettura circostanti. Infine, gli accessori danno vita allo spazio e invitano le persone a sfruttarlo, un risultato che tutti noi perseguiamo.
Considerando gli aspetti estetici, funzionali e di manutenzione, quali sono le specie ornamentali che sceglie e consiglia più spesso nei suoi progetti per esterni?
D.A.: Non ho un elenco specifico di specie perché mi concentro sulla creazione di composizioni che soddisfino le esigenze dei clienti. Questo ovviamente include fattori unici come la qualità del terreno, il livello di cura desiderato e l’effetto estetico finale che si intende ottenere. Forse dovrei definire queste specie chiave, cosa che in effetti sto facendo, tuttavia spesso mi ritrovo a esplorare i vivai alla ricerca della combinazione che meglio si adatti alla mia visione.
Quali fonti di ispirazione utilizza per sviluppare i suoi progetti di esterni?
D.A.: Può sembrare ovvio, ma la mia principale fonte di ispirazione è la natura stessa, presente ovunque. La passione per il mio lavoro è sia una benedizione sia una maledizione perché non posso sfuggirle. Ogni volta che esco di casa, faccio un viaggio o visito un cantiere, torno in ufficio con decine di foto e idee.
Cercando di prevedere futuro, quali tendenze, secondo lei, stanno emergendo nel settore della paesaggistica?
D.A.: Una tendenza sempre più diffusa vede i clienti privilegiare l’integrazione organica con l’ambiente e sostenibile a lungo termine rispetto a progetti più squadrati. La tendenza è anche creare esterni versatili, progettati per essere vissuti e utilizzati quanto più a lungo possibile, dando priorità al miglioramento della qualità di vita rispetto all’estetica.
Visti l’esperienza a Casa Decor e l’impatto positivo che il vostro lavoro ha avuto, pensate di partecipare nuovamente alla prossima edizione di Casa Decor?
R.C. e D.A.: In qualità di vincitori abbiamo un posto prenotato per il prossimo anno, ma nessuno di noi sa cosa succederà.
